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Campagna di vaccinazione contro l'influenza 2019-2020

Pubblicato il lunedì 04 Novembre 2019 A partire dal 6 novembre 2019 è possibile effettuare la vaccinazione antinfluenzale somministrata dai medici di medicina generale ai soggetti appartenenti ai gruppi a rischio, anziani compresi, e alle categorie per le quali la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente, secondo le indicazioni fornite dal Ministero della Salute con la Circolare del 5 Settembre 2019.
Secondo le modalità degli anni scorsi e previo contatto personale o telefonico con gli operatori sanitari, le sedi dei Punti vaccinali dei Distretti 1-2, 3 e 4 saranno disponibili alla vaccinazione a partire dalla prima decade di Dicembre.
Le persone comprese nella categorie a rischio sono quelle affette da alcune malattie (malattie croniche dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio, diabete mellito e altre malattie del metabolismo, malattie renali ed epatiche, malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie, malattie con carente produzione di anticorpi o immunosoppressione indotta da farmaci, sindromi da malassorbimento intestinale, patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici) per le quali contrarre l’influenza comporta un alto rischio di complicanze anche gravi.
La vaccinazione è offerta gratuitamente tra gli altri anche a soggetti di età pari o superiore a 65 anni; donne che all’inizio della stagione epidemica si trovino nel II e III trimestre di gravidanza; familiari e contatti di soggetti ad alto rischio; medici e personale sanitario di assistenza; soggetti addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo e categorie di lavoratori; personale che, per motivi di lavoro, è a contatto con animali che potrebbero costituire fonte di infezione da virus influenzali non umani; donatori di sangue.
 

L’influenza rappresenta un importante problema di Sanità Pubblica per il notevole numero di casi che si verificano annualmente durante la stagione invernale, periodo in cui, in tutta Europa, si presenta in forma epidemica. Nella maggior parte dei casi il suo decorso presenta sintomi aspecifici quali febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e delle articolazioni, cefalea e malessere generale. Una persona infetta può trasmettere il virus influenzale anche prima della comparsa dei sintomi e fino a 5 -7 giorni dopo l’esordio della malattia. Tale trasmissione è possibile anche con sintomatologia lieve o addirittura assente.
In base alle informazioni sui ceppi virali circolanti provenienti da 140 laboratori nel mondo e all’andamento delle sindromi simil-influenzali a livello globale, l’Organizzazione mondiale della Sanità indica ogni anno la composizione del vaccino anti-influenzale. Nella riunione annuale l’OMS ha indicato che la composizione del vaccino quadrivalente per l'emisfero settentrionale nella stagione 2019-2020 è la seguente:
 
  • antigene analogo al ceppo A/Brisbane/02/2018 (H1N1) pdm09;
  • antigene analogo al ceppo A/Kansas/14/2017 (H3N2);
  • antigene analogo al ceppo B/Colorado/06/2017 (lineaggio B/Victoria/2/87);
  • antigene analogo al ceppo B/Phuket/3073/2013 - like (lineaggio B/Yamagata/16/88).

In Italia, nella stagione 2018-19 sono stati segnalati 764 i casi gravi, 173 dei quali sono deceduti.
Nel complesso, nella popolazione generale, erano dominanti i ceppi di tipo B, mentre nell’ambito dei virus A prevalevano i ceppi A/H1N1pdm09. Tra i casi gravi e severi invece, soprattutto fra i decessi, più della metà dei casi sono stati causati dal virus A/H1N1pdm09.
Nella Regione Veneto, per l’intera stagione influenzale 2018-2019, si stima che siano stati circa 465.000 i soggetti che hanno contratto un virus influenzale, per un’incidenza cumulativa stimata di circa 94,7 casi ogni 1.000 abitanti.
Si può dire che la stagione 2018-2019 è stata caratterizzata da un’incidenza molto alta nelle prime settimane dell’anno 2019, con valori superiori alla maggior parte delle precedenti stagioni.
Durante la campagna di vaccinazione contro l’influenza stagionale sono state vaccinate complessivamente 784.037 persone, dato superiore alle ultime sette stagioni (circa 14.000 vaccinazioni in più rispetto la stagione precedente).
Delle persone vaccinate nel corso della stagione 2018-2019 la maggior parte, 616.641 soggetti pari al 78,6% del totale, erano anziani di età pari o superiore ai 65 anni; dato in linea rispetto alle stagioni precedenti.
La classe di età più colpita è stata quella dei bambini tra 0-4 anni, dove l’incidenza massima registrata è risultata essere una delle più alte mai registrate (49,59 per 1.000 abitanti).
E’ risultata più contenuta quella per gli adulti, ed in particolare per gli anziani, in linea con la maggior parte delle stagioni passate.
Complessivamente la copertura vaccinale nell’anziano per quest’ultima stagione risulta leggermente superiore a quella della precedente: 55,6% contro il 55,1% della precedente.
Nella Azienda ULSSD 9 Scaligera il tasso di copertura di quest’ultima popolazione è risultato essere leggermente inferiore alla media regionale (54,8%), ma con un recupero maggiore rispetto all’anno precedente (+ 0,7%).
Focalizzando l’attenzione sugli Operatori Sanitari, risulta che circa 15.196 persone tra medici e personale sanitario di assistenza sono state vaccinate contro i virus dell’influenza, valore assoluto maggiore delle ultime sette stagioni e in netta crescita rispetto alle penultime quattro (+ 3.000 soggetti rispetto alla stagione di due anni fa e +5.000 rispetto a quella di tre anni fa, in linea con l’ultima), ad indicare una sempre maggiore diffusione della pratica vaccinale tra gli Operatori. Il tasso di copertura vaccinale per questa categoria risulta pertanto stimabile a 26,4%.
Sono stati segnalati 425 casi di cui 100 considerati gravi con 34 decessi (24 tra i casi gravi).
I 100 casi gravi indicati avevano una media di età di 56 anni e spaziavano in un range d’età dai 0 ai 102 anni, con il 50% dei soggetti di età superiore ai 65 anni, il 40% tra 15-64 anni ed il restante 10% sotto i 14 anni; il 75% era di sesso maschile. Per 70 di loro la complicazione maggiore è stata una sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), mentre i restanti 30 gravi hanno riscontrato gravi infezioni respiratorie acute (SARI).
La tipizzazione del virus ha portato all’identificazione per tutti i casi del ceppo A, per il 64% la tipologia è H1N1 e per il 20% H3N2.
L’85% ha necessitato il ricovero in terapia intensiva e di intubazione, uno ha anche necessitato il ricorso alla terapia in ECMO (Ossigenazione Extracorporea a Membrana). L’81%, al momento dell’infezione influenzale, presentava patologie pregresse.
 

Infine si ricorda che per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza, oltre alla vaccinazione, sono altrettanto importanti alcune misure di prevenzione tra cui lavare le mani e coprire bocca e naso quando si starnutisce o tossisce, utilizzando preferibilmente fazzoletti monouso.
Pertanto, gli obiettivi della campagna vaccinale stagionale 2019-2020 contro l’influenza sono:
 
  • riduzione del rischio individuale di malattia, ospedalizzazione e morte;
  • riduzione del rischio di trasmissione a soggetti ad alto rischio di complicanze o ospedalizzazione;
  • riduzione dei costi sociali connessi con morbosità e mortalità
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