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DIPENDENZE E ADOLESCENTI. WEB, ALCOL E DROGA.

Pubblicato il giovedì 12 Aprile 2018
Quei ragazzi «intossicati» da internet.
Gli adolescenti e il cellulare. Un rapporto simbiotico, spesso ininterrotto giorno e notte, a volte talmente morboso da sconfinare in una vera dipendenza. O meglio: una «pre-dipendenza», come la definiscono gli esperti dellUIss 9 Scaligera. E secondo un sondaggio tra sedicenni in una scuola della nostra provincia svolto da una psicoioga dei servizi per minori, la metà dei ragazzi ha ricevuto il primo smartphone a 10-11 anni . Tré minori su dieci ricevono messaggi osé e sono contattati da sconosciuti. COSTANTINO PAG 18 DIPENDENZE. Fuga dalla realtà, adescamenti e cyberbullismo. Nostra inchiesta su un fenomeno legato ai «nativi digitali» e in preoccupante aumento anche a Veror Quei ragazzi «intossicati» da interne II primo smartphone a 10 anni, ma spesso le famiglie ignorano i rischi corsi dai figli Tré minori su died ricevono messaggi osé e vengono contattati da sconosciuti Lorenza Costantino Gli adolescenti e il cellulare. Un rapporto simbiotico, spesso ininterrotto giorno e notte, a volte talmente morboso da sconfinare in una vera dipendenza. O meglio: una "pre-dipendenza", come la definiscono gli esperti delTUIss 9 Scaligera, che fa da terreno fertile per altri disturbi di matrice psicologica. n fenomeno, nuovo, cresciuto con i "nativi digitali", è in aumento anche a Verona, pur non ancora inquadrato in statistiche ufficiali. L'azienda sanitaria si sta preparando a fronteggiarne le future ripercussioni. L'abuso di internet, attraverso telefonini, ma anche computer e altri dispositivi connessi alla rete, va ad affiancarsi alle dipendenze "tradizionali" da droga e al- col, purtroppo non ancora in calo nonostante gli sforzi di prevenzione, per le quali sono in cura nei Serd un centinaio di minorenni veronesi (vedi altro articolo). INTERNET-DIPENDENTI.Se il rischio riguarda tutti i giovanissimi possessori di smartphone, nessuno escluso, sono però i ragazzi più fragili a incappare nelle maggiori minacce: non solo l'estraniamento dalla realtà, la perdita del senso del tempo, fino a essere fagocitati dalla dimensione virtuale - «hildkomori» sono chiamati questi giovani in Giappone, dove è già esploso il problema - ma anche il cyberbullismo, gli adescamenti sul web, e l'accesso ai tantissimi siti, sei milioni, che vendono sostanze stupefacenti e farmaci illegali. I dispositivi connessi alla re te, insomma, se da una parte ofFrono opportunità un tempo inimmaginabili, dall'altra espongono soprattutto i minorenni a pericoli nuovi, spesso nemmeno sospettati dai genitori. «Attenzione, si è aperta una frontiera nuova. Gli stessi adulti non hanno la percezione dei limiti da imporre sull'utilizzo delle attrezzature tecnologiche», avverte lo psicologo Claudio Marconi, responsabile della comunità terapeutica pubblica di Legnago, nonché della lotta al gioco d'azzardo per il distret- to 3 dell'Ulss Scaligera. Marconi chiarisce: «La dipendenza da internet nei ragazzi emerge secondariamente ad altri sintomi, come disagi psicologici o calo del rendimento scolastico. Sono questi i campanelli d'allarme che inducono i genitori a rivolgersi a specialisti o ai consultori pubblici. Poi, scavando, si trova che alla base c'è un uso smodato di internet». I NUMERL Secondo un sondaggio svolto a campione su 60 studenti sedicenni in una scuola della nostra provincia da una psicoioga dei servizi per minori, la metà dei ragazzi aveva ricevuto il primo smartphone a 10-11 anni (in qualche caso a 8 anni); quota salita al 70 per cento a 13 anni. Quattro adolescenti su dieci hanno ammesso di trascorrere al cellulare più di tré ore al giorno; altrettanti studenti un tempo di almeno due-tre ore; solo la minoranza meno di un'ora. Gran parte ha dichiarato di non spegnere mai lo smartphone e, del resto, un'indagine nazionale della polizia postale ha messo in lu- Tre minorenni su dieci hanno rivelato di aver ricevuto messaggi e foto a sfondo sessuale ce che il 6 per cento dei ragazzi naviga e risponde a messaggi anche di notte, mentre il 22 per cento durante le lezioni scolastiche. E cosa si fa sul web? Perlopiù si chatta su Whatsapp o si guardano i social: «Questo risponde al bisogno tipico dei teenager di stare sempre in contatto con i coetanei», spiega Marconi, «ma alla lunga si crea una realtà parallela che potrebbe influire sul loro sviluppo psichico, in un momento così delicato per la formazione della percezione di sé, e sfociare in fragilità nuove». I PERICOLI. Sempre dal sondaggio veronese sono emerse derive preoccupanti. Il 23 per cento dei ragazzi intervistati, quasi tutte femmine, ha confidato di aver dato il proprio numero di telefono a sconosciuti su internet. Ï 15 per cento ha poi effettivamente incontrato quegli sconosciuti. Rari i casi in cui dai contatti sono scaturiti rapporti. Tuttavia, oltre tré minorenni su dieci hanno rivelato di aver ricevuto messaggi e foto a sfondo sessuale, e in numero minore, il 16 per cento, di averli inviati a loro volta. Marconi conclude: «L'appello che vogliamo lanciare a famiglie e insegnanti è questo: non abbiate paura a imporre agli adolescenti regole sui tempi e le modalità di utilizzo di internet. E non si cada nella trappola del "genitore amico" che si illude di monitorare i figli inviando loro messaggini. È una strategia di controllo che i ragazzi facilmente eludono».· I dati emergono da un sondaggio a campione su 60 sedicenni di una scuola della nostra provincia il 23% degli intervistati, quasi tutte femmine.


Alcol e droga. Molti adolescenti assumono entrambi
Le sostanze Alcole droga, si inizia anche a 13-14 anni. Molti assumono entrambi Da una parte dipendenze emergenti, come quella da internet. Dall'altra, la piaga dell'abuso di alcol e droga, lungi dall'essere sconfìtta. L'universo degli stupefacenti resta il mostro che insidia la vita dei giovanissimi, con numeri in sostanza invariati rispetto agli ultimi due decenni, pero con modalità in contìnua evoluzione. I teenager che fanno uso di sostanze è alto, mentre l'età d'esordio si abbassa in media a 13-14 anni. Uno su tré le ha assunte almeno una volta nella vita; uno su quattro nell'arco dell'ultimo anno. Il punto della situazione, fatto da un'indagine del Cnr (Centro nazionale ricerche), ricalca anche la realtà di Verona. Lo spiega Carlo Bossi, coordinatore facente funzioni del dipartimento Dipendenze dell'Ulss 9 Scaligera, oltre che direttore del Serd di Legnago: «Ci vuole tempo affinchè l'uso di alcol o droga, da consumo occasionale, diventi una vera dipendenza. Per questo, il numero dei minori che accede ai servizi dei Serd è relativamente basso: circa il 5 per cento dei duemila assistiti, ovvero un centinaio di ragazzi. Tuttavia è nell'adolescenza che si iniziano comportamenti sbagliati, a rischio di incancrenirsi in età adulta». Il focus dell'Ulss 9 sulla nostra provincia rivela che «il 90 per cento dei nostri pazienti minorenni accede ai percorsi di recupero a causa dell'uso di cannabis, fumata in spinelli anche più volte al giorno; solo raramente per cocaina o eroina, consumate invece da utenti di età maggiore», dice Bossi. «Ma parte dei giovanissimi consumatori di cannabis amplifica questa droga con altre sostanze: le "spice", cioè i cannabinoidi sintetici, più pericolosi di quelli naturali, e poi amfetamine, allucinogeni, e le "nps", nuove sostanze psicoattive, come ketamine, mefedrone, e farmaci antidolorifici reperiti illegalmente online». Il principale abbinamento, però, è fra "canne" e alcol. «Sappiamo attraverso i Cic, i Centri di informazione e consulenza nelle scuole, che il rapporto dei ragazzi con le bevande alcoliche è molto disinvolto, pur non ancora al punto da trasformarsi in dipendenza, che magari insorgerà più tardi nei soggetti più fragili», spiega Bossi. «L'alcol, assunto con la modalità del binge drinking, cioè senza interruzione in una singola serata, serve a massimizzare lo sballo. Ciò che adolescenti non sanno, o non mettono in conto, sono le conseguenze. Gli incidenti stradali, ma anche le ricadute di comportamenti tenuti durante momenti di annebbiamento. Ci sono ragazze che accedono al Serd per sottoporsi al test dell'Hiv, riferendo di avere avuto rapporti sessuali con sconosciuti mentre erano ubriache». «In definitiva», dice Bossi, «non si tratta di fare terrorismo o i "bacchettoni". Ma l'uso di qualsiasi droga o alcol può compromettere lo sviluppo dell'adolescente, a livello psichico e fisico, durante la fase della crescita. Non bisogna abbassare la guardia».

(da L’Arena -12 aprile 2018)


 
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