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ALLARME CALORE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO

Pubblicato il lunedì 26 Giugno 2017
In questo periodo con l’arrivo e la permanenza del caldo e dell’elevata umidità relativa dell'aria si ripropone l'emergenza calore, pericolo insidioso spesso trascurato in alcuni ambienti di lavoro peculiari. Tali condizioni, in provincia di Verona, hanno determinato, in anni precedenti, decessi per colpo di calore. Nella nostra realtà produttiva, i lavoratori maggiormente a rischio sono coloro che lavorano all'aperto, in particolare gli agricoltori, gli addetti alla raccolta di frutta o verdura nei campi e/o in serra e gli operai dei cantieri edili e stradali ed inoltre tutti i lavoratori esposti a fonti di calore radiante es.: acciaierie, fonderie, vetrerie.Il Testo Unico sulla salute e sicurezza dei lavoratori (D.Lgs n.81/2008) indica tra gli obblighi del datore di lavoro quello di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari” e quindi, nell’ambito dell’esposizione ad agenti fisici come il microclima, anche il rischio di danni da calore tipico delle attività lavorative svolte in ambiente aperto nei periodi di grande caldo estivo. E' importante che il datore di lavoro, nell’affidare i compiti ai lavoratori, tenga conto delle capacità e delle condizioni degli stessi in rapporto alla loro salute e alla sicurezza al fine di escludere e/o limitarne l'esposizione per coloro che risultano affetti da patologie quali pressione arteriosa elevata, obesità, disturbi cardiaci e renali. Il colpo di calore è la conseguenza più grave dell'alta temperatura e dell'elevata umidità e porta ad un aumento della temperatura corporea fino a superare i 40°C, con prognosi grave e rischio di morte. Il datore di lavoro deve:
  • programmare i lavori con maggior fatica fisica in orari con temperature più favorevoli, preferendo l'orario mattutino e preserale;

  • garantire la disponibilità di acqua nei luoghi di lavoro: bere acqua fresca e sali minerali. Rinfrescarsi non solo abbassa la temperatura interna del corpo ma soprattutto consente al fisico di recuperare i liquidi persi con la sudorazione. I luoghi di lavoro devono quindi essere regolarmente riforniti di bevande idro-saline e acqua per il rinfrescamento dei lavoratori. E’ importante assumere liquidi frequentemente durante il turno di lavoro evitando le bevande ghiacciate ed integrando con bevande idro-saline se si suda molto. Una semplice bevanda idrosalina si può realizzare aggiungendo a 1,5 litri d’acqua 4 o 5 cucchiaini di zucchero, 1 cucchiaino di sale, 1 cucchiaino di bicarbonato di sodio e il succo di un limone;

  • nei casi in cui si verifichi un’ondata improvvisa di caldo o un lavoratore venga adibito per la prima volta a mansioni con esposizione al rischio di danni da calore, prevedere un’introduzione al lavoro graduale per permettere l’acclimatazione dell’organismo umano, cioè il suo adattamento alle condizioni microclimatiche sfavorevoli.

  • mettere a disposizione mezzi di protezione individuali quali un cappello a tesa larga e circolare per la protezione di capo, orecchie, naso e collo, e abiti leggeri di colore chiaro e di tessuto traspirante;

  • prevedere pause durante il turno lavorativo in un luogo il più possibile fresco o comunque in aree ombreggiate, con durata variabile in rapporto alle condizioni climatiche e allo sforzo fisico richiesto dal lavoro.

 

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