Gioco, bullismo, droga e alcol: al via i Centri di prevenzione.

Verona fa rete per la prevenzione dei comportamenti a rischio nell'adolescenza, in altre parole del gioco d'azzardo, dell'uso di droghe e dell'abuso di alcol. Dai Servizi sociosanitari della Ulss 9 Scaligera arrivano 65mila euro per la riorganizzazione degli sportelli di ascolto nelle scuole, un servizio che risponde al nome di Cic (acronimo che sta per Centri di informazione e consulenza) e svolge attività di sostegno e prevenzione rivolte ad alunni, docenti e genitori. Sono coinvolti 21 istituti secondari di secondo grado del territorio della ex Ulss 20, dal liceo scientifico Messedaglia al classico Maffei, dall'alberghiero Berti alle Sanmicheli. Il coordinamento sarà dell'Ufficio scolastico provinciale, in particolare del Punto di ascolto per la prevenzione del disagio scolastico, di cui è responsabile la psicologa Giuliana Guadagnini, dove già confluiscono le segnalazioni dei casi più critici. Invece il supporto arriverà dagli esperti della Ulss 9, dall'unità operativa Dipendenze, dai Servizi sociali o dalla Psichiatria, a seconda dei casi. «Il finanziamento», spiega Guadagnini, «è stato sbloccato a settembre del 2018, mentre a dicembre sono stati predisposti dei bandi per l'arruolamento di psicologi, di modo che ogni professionista (tutti esterni alle istituzioni, ndr) abbia al massimo due scuole da gestire. Con gennaio siamo partiti ufficialmente». Il Cic è stato istituito nel 1990 e della sua gestione si sono sempre occupate le aziende sanitarie locali. A Verona «la novità», precisa Guadagnini, «è l'interazione fra le istituzioni per dare un assetto organizzativo più generale e ottimizzare le risorse». L'obiettivo «è lavorare insieme per la prevenzione del disagio scolastico adolescenziale e orientare studenti, insegnanti e famiglie verso i servizi di competenza».