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I progetti

L'iniziativa mira a migliorare la qualità igienico sanitaria e a potenziare la sicurezza sanitaria, a tutela del consumatore e dei lavoratori, dei Rifugi Alpini di montagna di cui alla DGRV n.109 del 05/02/2019 e prevede il rilascio di un riconoscimento di qualità alle strutture in possesso di specifici requisiti previsti dal progetto (bollino di qualità).

 

Tale attività si inserisce anche nell’ambito dell’implementazione degli interventi di controllo sul territorio considerata anche la forte vocazione turistica (capoluogo, i Comuni del Lago di Garda, delle aree montane del Monte Baldo, della Lessinia e della Valpolicella) e l’incremento dell’afflusso correlato ai grandi eventi che coinvolgono nel 2025 e 2026 la Regione del Veneto e nello specifico la Provincia di Verona (Giubileo e Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina 2026).

 

La Direzione Prevenzione Sicurezza Alimentare, Veterinaria con nota prot.560464 del 31/10/2024 (prot. ULSS9 n.180709 del 04/11/2024) e DGRV n.1269 del 05/11/2024, ha esteso a livello regionale il progetto “Rifugi sani e sicuri” avviato nel 2023 dall’Azienda ULSS1 Dolomiti (ULSS capofila). I Dipartimenti di Prevenzione sono stati incaricati della gestione del percorso di adesione locale al Progetto.

 

Obiettivo

  • Redazione di apposita Istruzione Operativa Dipartimentale e relativa modulistica;
  • organizzazione e rendicontazione delle attività;
  • contattato telefonico dei Gestori (elenco fornito dalla Direzione Prevenzione regionale Sicurezza Alimentare, Veterinaria con prot. ULSS9 n.181210/2024) per fornire informazioni e modalità di adesione;
  • costruzione di pagine web dedicate nel sito aziendale;
  • Gestione delle istanze di adesione pervenute da parte dei Gestori dei Rifugi Alpini (Team di Valutazione Dipartimentale), valutazione dei requisiti specifici previsti (obbligatori e facoltativi) e sopralluogo da parte del Team Ispettivo;
  • attività di formazione/manutenzione per la gestione degli interventi di primo soccorso e utilizzo DAE.
 

Azioni, interventi ed attori coinvolti

Le istanze di adesione, redatte secondo apposito modulo e corredate degli eventuali allegati previsti, pervengono tramite PEC all’Azienda ULSS 9 Scaligera e vengono assegnate per competenza ai componenti del Team di Valutazione Istanze (T.V.I.) afferente al Dipartimento di Prevenzione e al Dipartimento Emergenza Urgenza intra ed extra-ospedaliera.

 

Il Team di Valutazione valuta la completa e corretta compilazione del modulo di adesione al progetto e in caso di compilazione incompleta o carente formula via PEC richiesta di integrazioni (L.241/1990); qualora invece l’istanza venga considerata non procedibile, verrà effettuata apposita comunicazione tramite PEC.

 

A seguito di valutazione favorevole di prima istanza, il Team Ispettivo (T.I.) di esperti programma un sopralluogo presso la struttura per le verifiche in situ. Il raggiungimento delle strutture per il sopralluogo risulta impegnativo considerato il luogo ove sono situate questa tipologia di strutture e la necessità di percorrere un tratto di sentiero a piedi; pertanto la tempistica di svolgimento di un controllo richiede, nel suo insieme, tempi più dilatati (si ipotizzano 5 ore complessive e almeno n.2 Operatori, SIAN e SISP). Potrà essere necessario più di un sopralluogo in caso di rilievo da parte del T.I. di aspetti da migliorare.

 

A seguito dell’esito favorevole delle valutazioni documentali e del sopralluogo, verrà aggiornato l’elenco dei rifugi aderenti al Progetto, consultabile alla pagina dedicata CLICCA QUI

 

La Direzione Prevenzione Sicurezza Alimentare, Veterinaria ha fornito alle ULSS apposito elenco regionale dei Rifugi (acquisita con prot. ULSS9 n.181210/2024) in cui sono riportate n. 21 strutture presenti nel territorio veronese, che previo contatto telefonico, saranno invitate ad aderire dopo specifica informazione sulle finalità del progetto e sulle modalità di presentazione dell’istanza. Si ipotizza che la metà dei rifugi presentino richiesta di adesione nel corso dell’anno 2025, considerata la tipologia di struttura turistica con apertura stagionale.

La Provincia di Verona, con la sua forte affluenza turistica annuale, rappresenta una delle destinazioni più frequentate d’Italia. L’aumento del flusso di visitatori comporta una crescente responsabilità nel garantire la sicurezza e la salute sia dei turisti sia dei residenti.

 

Per rispondere efficacemente all’esigenza di un intervento immediato in caso di arresto cardiaco improvviso, l’ULSS 9 Scaligera ha avviato il progetto “Una Provincia Sicura: ospitalità che salva, le tue mani possono fare la differenza”. Tale iniziativa mira a creare una rete territoriale di pronto intervento per la defibrillazione precoce all’interno delle strutture ricettive e non solo.

 

Il progetto, in linea con le linee guida universali e le direttive della Regione Veneto (DGRV n. 619/2002), punta a salvare il maggior numero di vite possibile mediante l’uso di defibrillatori semiautomatici (DAE) da parte di personale non sanitario adeguatamente formato e certificato. Attraverso la formazione e il coinvolgimento del personale delle strutture ricettive locali, si intende costruire una rete di soccorso capillare, in grado di garantire una risposta tempestiva ad ogni emergenza.

Obiettivi

Il progetto si propone di implementare, entro il periodo di riferimento, una rete capillare di defibrillatori semiautomatici (DAE) all’interno delle strutture ricettive e in punti strategici della Provincia di Verona, garantendo al contempo la formazione e la certificazione del personale non sanitario per l’utilizzo corretto ed efficace di tali dispositivi.


Gli obiettivi specifici includono:

  • Incrementare la diffusione dei DAE per favorire una defibrillazione precoce in caso di arresto cardiaco improvviso;
  • Formare e certificare il personale non sanitario delle strutture coinvolte, aumentando la prontezza e la qualità dell’intervento di soccorso;
  • Migliorare la sicurezza complessiva per turisti e residenti attraverso procedure organizzative standardizzate;
  • Ridurre i tempi di risposta alle emergenze e aumentare il tasso di sopravvivenza degli eventi cardiaci acuti;
  • Ottimizzare le risorse sanitarie e diminuire i costi associati a interventi tardivi o inefficaci.

Il raggiungimento di tali obiettivi contribuirà a migliorare significativamente la qualità del servizio di primo soccorso nella provincia, aumentando la sicurezza percepita e reale di tutti gli utenti.

Azioni e interventi principali

  1. Mappatura e installazione dei defibrillatori (DAE):
    • Individuazione delle strutture ricettive e dei punti strategici con maggiore affluenza turistica dove collocare i DAE;
    • Installazione e registrazione dei dispositivi in una rete territoriale centralizzata.
  2. Formazione e certificazione del personale non sanitario:
    • Organizzazione di corsi di formazione per il personale delle strutture ricettive, incentrati sull’uso del DAE, sulle tecniche di rianimazione cardiopolmonare (RCP) e sulle manovre di disostruzione delle vie aeree;
    • Verifica e certificazione delle competenze acquisite.
  3. Comunicazione e sensibilizzazione:
    • Campagne informative rivolte agli operatori turistici e al pubblico generale per aumentare la consapevolezza sull’importanza della defibrillazione precoce;
    • Produzione e distribuzione di materiali didattici e informativi.
  4. Monitoraggio e manutenzione:
    • Implementazione di un sistema di monitoraggio per garantire la funzionalità e la manutenzione periodica dei DAE;
    • Programmazione di simulazioni ed esercitazioni congiunte con il Servizio di Emergenza 118 per testare la prontezza degli interventi.

La Provincia di Verona è una delle destinazioni più frequentate d’Italia, soprattutto nei mesi estivi. Ciò comporta un maggior afflusso all’interno delle piscine presenti sul territorio. Il presente progetto ha lo scopo di ottemperare alla necessità di una risposta immediata in caso di emergenza nel bagnante.

 

Un aspetto fondamentale della sicurezza in piscina è la formazione del personale sulle manovre salvavita, come la rianimazione cardiopolmonare (RCP), l’uso del defibrillatore semiautomatico (DAE) e le manovre di disostruzione delle vie aeree, sia in ambito adulto che pediatrico. Interventi rapidi e corretti in questi casi possono fare la differenza tra la vita e la morte.

 

Parallelamente, è centrale anche la prevenzione delle infezioni da batterio Legionella, che può proliferare negli impianti idrici e diffondersi attraverso aerosol contaminati, come quelli generati da docce, rubinetti e sistemi di ventilazione.

 

Obiettivi

(Risultato atteso in un determinato periodo di tempo finalizzato alla soluzione del problema o alla introduzione di innovazioni procedurali/organizzative che possano migliorare il servizio offerto o diminuirne i costi)

 

Gli obiettivi principali includono:

  • creare una rete di defibrillatori semiautomatici (DAE), strategicamente posizionati in luoghi ad alta affluenza;
  • formare il personale delle piscine all’uso dei DAE e alla rianimazione cardiopolmonare (RCP), secondo le linee guida nazionali e internazionali;
  • formare il personale sulle manovre di disostruzione delle vie aeree, sia in età adulta che pediatrica, per garantire un intervento tempestivo in caso di soffocamento;
  • formare ed informare in merito alla corretta manutenzione dell’impianto;
  • formare ed informare in merito alla prevenzione delle infezioni da Legionella;
  • garantire la manutenzione ordinaria dei DAE, monitorandone la registrazione e la funzionalità costante.
 

Azioni ed interventi

  1. Ricerca e coinvolgimento dei volontari:
    • collaborare con i Comuni, le Associazioni locali e le strutture balneari per selezionare e formare il personale che presta servizio all’interno delle piscine;
    • identificare le figure volontarie disponibili ad impegnarsi nell’utilizzo dei DAE, con l’obiettivo di avere una rete di persone formate per intervenire in caso di necessità;
    • posizionare strategicamente i DAE:
    • identificare i luoghi più idonei per l’installazione dei DAE in tutta la Provincia di Verona, con particolare attenzione alle strutture balneari;
    • registrare i DAE e monitorare le loro condizioni al fine di garantire la loro efficienza.
  2. Formazione del personale operante all’interno degli impianti natatori:
    • organizzare corsi di formazione dedicati al personale degli impianti natatori ed incentrati sull’utilizzo dei DAE, sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare (RCP) e sulle manovre di disostruzione delle vie aeree in età adulta e pediatrica;
    • attività di aggiornamento continuo per mantenere alta la preparazione e l'efficacia dell’intervento;
    • redazione di un documento sulle buone pratiche da adottare per la prevenzione della legionella all’interno degli impianti natatori, da fornire al personale degli impianti in merito alla corretta manutenzione e gestione degli impianti, in base alla vigente normativa.
  3. Manutenzione ordinaria dei DAE:
    • assicurare la manutenzione regolare dei defibrillatori, garantendo che siano sempre pronti all’uso;
    • implementare un sistema di monitoraggio per la gestione dei DAE e la verifica dei consumabili (batterie ed elettrodi);
    • collaborare con il Servizio di Emergenza 118 e programmare simulazioni di scenari d’emergenza, coinvolgendo volontari e personale 118, per testare la risposta dell’intero sistema.

Attività di vigilanza e controllo delle emergenze attive eprevenzione delle patologie all’interno dei parchi tematici del lago di Garda.

I grandi parchi del Garda e il territorio perilacustre costituiscono un importante centro di attrazione del turismo da tutta Europa. L’elevata presenza di visitatori presso i parchi e nel territorio montano, necessita di un potenziamento delle attività di sorveglianza e delle campagne informative in materia di prevenzione delle malattie trasmesse da vettori.

 

Obiettivi

Potenziamento dell’attività di sorveglianza entomologica, ricerca e campionamento di zecche presso i parchi ed alcune zone strategiche della zona montana.

Sulla base degli esiti della sorveglianza verranno implementati degli interventi di comunicazione ed informazione rivolti alla popolazione ed ai turisti.

(Risultato atteso in un determinato periodo di tempo finalizzato alla soluzione del problema o alla introduzione di innovazioni procedurali/organizzative che possano migliorare il servizio offerto o diminuirne i costi)

 

Azioni ed interventi

Esecuzione delle attività di monitoraggio per il controllo dei vettori con il potenziamento delle catture entomologiche, studio e ricerca delle presenza delle zecche all’interno del Parco Natura Viva, Parco Sigurtà ed eventualmente Parco Gardaland.

I prodotti della pesca del Lago di Garda rappresentano una preziosa risorsa alimentare per il nostro territorio, che deve essere salvaguardata, tutelata e valorizzata in applicazione della normativa vigente comunitaria, nazionale e regionale.

Da qui è nata l’esigenza di proporre alle Autorità Comunali della sponda veronese del Lago di Garda, la realizzazione di punti di sbarco (come da proposta di Ordinanza Sindacale n. prot. 0061282/2024 del 11/04/2024) che rappresentano le aree e le strutture autorizzate dalle autorità di controllo, dove avviene lo sbarco iniziale dei prodotti della pesca da una imbarcazione a terra.

La realizzazione dei punti di sbarco secondo precisi standard igienico - sanitari è prevista in maniera specifica dalla normativa e la loro presenza è indispensabile per la sicurezza e la tracciabilità della filiera ittica.

Ne conseguirebbe, pertanto, un rafforzamento della fiducia del consumatore finale (cittadini e turisti) nei confronti del pescato del Lago di Garda, con promozione del consumo di un prodotto locale (fresco e controllato), di qualità e a filiera corta (“dalla barca alla tavola”), ottenuto tramite l’utilizzo di una pesca sostenibile, effettuata con metodi artigianali e a basso impatto ambientale.

I prodotti della pesca non possono essere commercializzati se prima non transitano attraverso i punti di sbarco, dove sono sottoposti ai Controlli Ufficiali da parte del personale veterinario delle ASL, che verifica il rispetto da parte dell’operatore di tutte le disposizioni vigenti nell’ottica del nuovo approccio “One Health”. Tali controlli vengono pianificati e programmati secondo una specifica categorizzazione del rischio, che tiene conto di una precisa analisi del contesto e di tutti i processi sottoposti a verifica.

 

Obiettivi

  • Riorganizzare le attività di Controllo Ufficiale sulla filiera dei prodotti della pesca del Lago di Garda, favorendo l’istituzione del primo punto di sbarco funzionale presso il Comune di Lazise (VR).
  • Promuovere la sicurezza alimentare del pescato del Lago di Garda per tutti i consumatori (cittadini e turisti).
  • Valorizzare il pescato del Lago di Garda garantendo una tracciabilità documentata del pesce.
 

 

Azioni ed interventi

  • Controlli ufficiali programmati eseguiti dai Dirigenti veterinari sulla filiera dei prodotti della pesca del Lago di Garda (prodotti ittici durante e dopo lo sbarco, pescherecci allo sbarco, punti di sbarco del pescato, trasporto su strada dei prodotti della pesca, attività di ristorazione), con frequenza stabilita in base alla categorizzazione del rischio.
  • Controlli ufficiali non programmati a seguito di specifiche richieste o segnalazioni da parte di organi di polizia /altre Autorità Competenti.
  • Censimento dei punti di sbarco e successiva trasmissione alla Regione Veneto.
  • Predisporre apposita documentazione per il controllo ufficiale (verbale ispettivo, check list, linee guida per il controllo ufficiale).
  • Fornire linee di indirizzo agli Enti Locali per l’emissione di ordinanza di creazione dei punti di sbarco e loro gestione.
  • Formazione teorica e pratica degli operatori della filiera ittica (sicurezza alimentare, corrette prassi igieniche, tracciabilità del prodotto): “dalla barca alla tavola” (dalla produzione primaria alla somministrazione), con creazione di apposito materiale formativo.
  • Informazione al consumatore finale (cittadini e turisti) mediante predisposizione e stampa di materiale informativo ed educativo (brochure, opuscoli, poster, contenuti web), da diffondere sul territorio e/o tramite sito internet aziendale e/o social network e/o presso punti strategici frequentati dai turisti.

La legionellosi rappresenta un importante problema di sanità pubblica, con un impatto significativo soprattutto nelle strutture ricettive come alberghi, campeggi, resort e stabilimenti termali, dove la presenza di impianti complessi e la variabilità nell'uso dell’acqua possono favorire la proliferazione del batterio.

Considerando il rischio di trasmissione della Legionella e le normative vigenti in materia di prevenzione, questo progetto si propone di sensibilizzare e formare i gestori e gli operatori delle strutture ricettive affinché adottino misure adeguate al controllo e la gestione del rischio Legionella.

 

Obiettivi

Gli obiettivi principali includono incontri formativi ed informativi finalizzati a:

  • formare il personale delle strutture ricettive in merito alla corretta esecuzione della valutazione del rischio;
  • fornire agli operatori delle strutture ricettive le conoscenze fondamentali sui rischi associati alla Legionella e sulle modalità di trasmissione della malattia;
  • promuovere una cultura della prevenzione attraverso corsi di formazione specifici per il personale addetto alla gestione degli impianti idrici;
  • promuovere l’adozione di piani di gestione del rischio Legionella all’interno delle strutture ricettive della provincia di Verona;
  • promuovere l’aggiornamento continuo degli operatori attraverso corsi di formazione e materiali informativi;
  • riconoscere tempestivamente la vulnerabilità degli impianti ed attivare le corrette modalità d’intervento al fine di mitigare il rischio;
  • favorire la collaborazione tra le strutture ricettive, le autorità sanitarie e i professionisti del settore per il miglioramento delle pratiche di prevenzione;
  • valutare le conoscenze e le competenze degli operatori delle strutture ricettive.
 

Azioni ed interventi

  • organizzare incontri formativi inerenti la prevenzione del rischio di Legionella, per incontri si intende sia interventi formativi in aula sia interventi formativi sul campo all’interno delle strutture ricettive;
  • elaborazione e somministrazione di un questionario finalizzato alla valutazione delle conoscenze e competenze acquisite;
  • creazione una rete al fine di ridurre l’incidenza dei casi di Legionella all’interno del territorio dell’ULSS 9 Scaligera.

Incremento dei controlli all’interno delle strutture ricettive, maggiormente popolate dal turismo, per la prevenzione delle infezioni da legionella

 

La legionellosi rappresenta un importante problema di sanità pubblica, con un impatto significativo soprattutto nelle strutture ricettive come alberghi, campeggi, resort e stabilimenti termali, dove la presenza di impianti complessi e la variabilità dell’uso dell’acqua possono favorire la proliferazione del batterio.

Considerando il rischio di trasmissione della Legionella e le normative vigenti in materia di prevenzione, questo progetto si propone di sensibilizzare e formare i gestori e gli operatori delle strutture ricettive affinché adottino misure adeguate al controllo e la gestione del rischio Legionella.

 

Obiettivi

Il progetto si pone come obiettivo la riduzione dell’incidenza e del rischio di infezioni da Legionella, rafforzando i controlli all’interno delle strutture ricettive al fine di migliorare la gestione operativa da parte del personale, verificando l’adeguatezza delle procedure di prevenzione del rischio e dei registri di manutenzione, tutelando così la salute sia dei residenti sia dei turisti.

 

Azioni ed interventi

Attività di vigilanza ordinariamente svolta da parte di personale tecnico specializzato del SISP all’interno delle strutture ricettive, con redazione di verbali di accesso e check list, verifica documentale e impiantistica e relativa attività inerente la prevenzione del rischio legionella.

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Ultimo aggiornamento: 01/07/2025