In ordine alla numerosità degli accessi, con un n° attestatosi negli ultimi anni attorno ai 56.000, il nostro PS si colloca nella fascia medio-alta delle Unità Operative della nostra Regione. Nella fascia tra 50.000 e 80.000 accessi, oltre a San Bonifacio, si trovano i PS degli ospedali di Legnago, Bassano del Grappa (VI), Santorso (VI), Conegliano (TV), e Monselice (PD).
MISSION E VISION DELL’UOC PRONTO SOCCORSO
MISSION: l’UOC Pronto Soccorso ha il compito di assicurare, in ogni momento, pertanto H24, i servizi di assistenza diagnostica e terapeutica ai cittadini che provenendo dall’esterno si presentano in condizioni cliniche di emergenza/urgenza.
VISION: in coerenza con i principi di efficacia ed efficienza della prestazioni cliniche nonché con le direttive regionali ed aziendali, il PS deve poter concentrare la propria attività sui casi di effettiva urgenza ed emergenza clinica, adoperandosi, assieme agli altri soggetti coinvolti, per la riduzione degli accessi non appropriati.
Al fine di contenere gli accessi impropri al servizio, è proposito della struttura implementare iniziative di integrazione con la medicina del territorio (Medici di Medicina Generale e Medici di Continuità Assistenziale) e con ogni altra modalità alternativa di assistenza (case di riposo, RSA, Ospedale di Comunità, Assistenza Domiciliare Integrata, ecc.).
MODELLO ORGANIZZATIVO
L’UOC Pronto Soccorso afferisce al Dipartimento dei Servizi dell’Ospedale Fracastoro. Il modello organizzativo adottato e le prestazioni erogate sono conformi alla normativa nazionale e regionale di riferimento. Le attività principali dell’UOC sono:
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Accoglienza, informazione, Triage (attribuzione di Codice di Gravità ai pazienti in ingresso).
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Per alcune presentazioni cliniche di chiara competenza mono-specialistica, secondo protocolli preordinati, dopo il Triage invio diretto agli ambulatori di Pediatria e di Ostetricia-Ginecologia (Fast-track).
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Gestione del Soccorso Extraospedaliero, secondo i protocolli stabiliti dalla Centrale Operativa SUEM 118.
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Stabilizzazione del paziente critico.
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Attività ambulatoriale d’urgenza.
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Attività di O.B.I. (Osservazione Breve Intensiva), in area dedicata dotata di 12 Posti Letto.
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Interfaccia con Centrale Operativa SUEM 118, in particolare per le cosiddette “Reti cliniche”.
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Interfaccia con Unità Operative e Servizi intraospedalieri, in particolare per l’attività diagnostica e di consulenza specialistica.
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Gestione dei Ricoveri Ospedalieri Urgenti.
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Organizzazione e gestione dei Trasporti Interospedalieri Urgenti.
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Dimissione dei pazienti che non necessitano di ricovero ospedaliero urgente, con relativa applicazione della normativa regionale sul “Codice di appropriatezza” alla dimissione (ticket).
Non vengono evase richieste di Visite Specialistiche o Esami Diagnostici, per le quali ci si deve rivolgere al CUP. Il personale allo sportello Triage fornirà comunque, nei limiti del possibile, ogni informazione necessaria per la migliore fruizione dell’offerta territoriale (MMG, Aggregazioni Funzionali Territoriali, Forme Associative, orari di apertura, recapiti, ecc.), e ospedaliera, ad esempio per gli accessi diretti ad alcune prestazioni richieste dal Medico di Medicina Generale con codice di priorità urgente "U".
L'ATTIVITA' DI OBI (OSSERVAZIONE BREVE INTENSIVA)
L'Osservazione Breve Intensiva (OBI) è una moderna modalità di assistenza e cura, ed è parte integrante del Servizio di Pronto Soccorso. L’OBI NON E’ UN LUOGO DI SOSTA O DI ATTESA, ma una Sezione di tipo “semintensivo” dove i pazienti che ne hanno necessità sono collegati ad apparecchiature per il controllo continuo delle funzioni vitali e un'equipe medica e infermieristica, attiva giorno e notte, esegue visite, esami e somministra terapie in regime costante di urgenza, e a ciclo continuo. Quello che in un reparto tradizionale può richiedere giorni o settimane, in OBI si esegue in poche ore (generalmente la durata dell'accesso in OBI non dovrebbe superare le 24 ore). Tutta l’attività di OBI è regolata da una Legge Regionale, la DGRV 4419 del dicembre 2005.
A cosa serve? Serve a curare situazioni cliniche che fino a pochi anni fa comportavano il ricovero ospedaliero e che oggi possono venire diagnosticate e curate in alcune ore.
Serve anche a eseguire rapidamente tutti gli esami utili per fare diagnosi e, in caso di successivo ricovero, aiuta a determinare il reparto e la sede ospedaliera più appropriati. Serve infine a iniziare subito le cure necessarie, ben prima dell'eventuale ricovero in un reparto di degenza tradizionale. Oltre il 70% dei pazienti, al termine delle cure ricevute in OBI, ottiene una diagnosi conclusiva, il ristabilimento di buone condizioni di salute e viene quindi dimesso: queste persone ricevono in poche ore le stesse prestazioni che in mancanza dell’OBI avrebbero richiesto un ricovero ordinario, spesso anche di più giorni. Negli ultimi anni, grazie anche all’attivazione e all'efficientamento dell’OBI, il numero assoluto di ricoveri è in diminuzione, con un utilizzo più appropriato dei reparti ospedalieri, un consistente risparmio di risorse pubbliche, minore perdita di giornate di lavoro, minori disagi per migliaia di cittadini.