Le zanzare principali vettori di malattie infettive
Nel corso di questi anni, le zanzare maggiormente implicate nella trasmissione di malattie infettive nel nostro territorio sono la zanzara comune (Culex pipiens) e la zanzara tigre (Aedes Albopictus). La prima è chiamata in causa per la trasmissione del virus della West Nile (che ha determinato l’importante epidemia del 2018) e del virus Usutu, mentre la zanzara tigre è competente per la trasmissione di Dengue, Chikungunya e Zika Virus.
La Culex Pipiens o zanzara comune, che punge principalmente nelle ore dal crepuscolo all’alba, è vettore competente per la trasmissione di West Nile. Il virus si trasmette principalmente tramite la puntura di queste zanzare infette, sia agli animali che all’uomo, sebbene sia possibile anche la trasmissione tramite la donazione di sangue e tessuti infetti. Il virus si mantiene nell’ambiente attraverso il continuo passaggio tra gli insetti ematofagi e gli uccelli che rappresentano il
reservoir d’infezione. Può infettare diverse specie di vertebrati e di mammiferi, tra cui, tra questi ultimi, l’uomo ed il cavallo, che possono manifestare sintomatologia clinica. Gli uccelli, in particolare passeriformi e corvidi, fungono da amplificatori virali e quindi pungendoli le zanzare si infettano, mentre gli uomini ed i cavalli non sviluppano una sufficiente viremia per infettare le zanzare.
Non è inoltre possibile il passaggio diretto dell’infezione da uomo a uomo.
L'infezione decorre, in circa l'80% dei casi, in modo del tutto asintomatico, mentre in circa il 20% possono comparire (entro un periodo che varia da 3 a 7 gg), sintomi quali: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei. Tale quadro generalmente si risolve in una settimana. In meno dell'1% dei casi la malattia si manifesta come malattia neuro-invasiva (solitamente encefalite, meningoencefalite o paralisi flaccida), ed in particolare il rischio aumenta con l’età, soprattutto in soggetti con età superiore a 60 anni.
Sul fronte del controllo preventivo e della tempestiva segnalazione, la Regione Veneto ha da tempo avviato un piano di monitoraggio per il controllo della possibile presenza del virus nelle zanzare. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) di Legnaro (PD), ai fini del monitoraggio della presenza di zanzare infette, ha posizionato numerose trappole capillarmente disposte sul territorio regionale. In questo modo è possibile rilevare la presenza di West Nile Virus nei pool di zanzare catturate.
La
Aedes Albopictus o zanzara tigre è attiva invece principalmente nelle ore diurne e si rifugia tra la vegetazione, in siepi e cespugli. E’ vettore competente per Dengue, Chikungunya e Zika Virus.
Queste malattie non si trasmettono direttamente da uomo a uomo, ma l’uomo tuttavia ne costituisce il serbatoio. Quindi la zanzara, pungendo l’uomo (contrariamente a quanto detto per la West NIle), può infettarsi e trasmettere così la malattia ad altre persone.
Tra le principali malattie infettive trasmesse dalla zanzara tigre è opportuno ricordare:
Dengue
Si tratta di una malattia infettiva che nella forma classica si manifesta con febbre > 38.5°C, che perdura da 2 a 7 giorni con dolore oculare, cefalea, rash cutaneo, mialgie e artralgie; si può manifestare anche in forma emorragica, specie in persone con patologie croniche, giungendo talvolta allo stato di shock.
Nel corso del 2018 in provincia di Verona sono stati registrati 3 casi di Dengue di importazione. Focolai autoctoni si sono invece registrati in Francia e Spagna.
Chikungunya
Si tratta di una malattia con sintomatologia moderata, di tipo simil influenzale, con febbre elevata, brividi, cefalea, nausea, eruzioni cutanee, marcata astenia e soprattutto artralgie che possono persistere anche per un lungo periodo. In lingua swahili significa “ciò che curva” o “contorce”.
L’ipotesi di trasmissione verticale da zanzara alle proprie uova non è stata confermata.
Zika Virus
L’infezione da Zika virus è generalmente una malattia di lieve entità con periodo di incubazione dai 3 ai 12 giorni. La maggior parte delle persone infette non sviluppa alcun sintomo. Qualora invece si manifestino, i più comuni sono una lieve febbre e rash cutaneo che durano dai 2 ai 7 giorni con congiuntivite, artralgie e astenia. E’ stata riscontrata per la prima volta in Africa nel 1946, ma fino al 2015 sono state evidenziate solo poche epidemie documentate nelle zone tropicali di Africa, Sud-est asiatico e isole del Pacifico.
La preoccupazione maggiore è dovuta ai possibili severi danni al cervello o anomalie neurologiche al feto quando una donna contrae l’infezione durante la gravidanza. Non essendo ancora chiaro con quale frequenza e in quale periodo della gravidanza l’infezione possa trasmettersi al feto, l’intero periodo di gravidanza dovrebbe essere considerato a rischio. Pertanto si consiglia di astenersi dai rapporti sessuali o adottare delle pratiche sessuali più sicure per almeno 4 settimane dal rientro da un Paese in cui è presente lo Zika virus. I partner sessuali di donne in gravidanza, che sono stati affetti dalla malattia o che rientrano da zone infette, dovrebbero praticare sesso sicuro od astenersi dai rapporti sessuali per tutta la durata della gravidanza.
Le donne in gravidanza o quelle che la stanno pianificando dovrebbero considerare di evitare i viaggi non essenziali nelle aree dove ci sono epidemie in corso fino alla fine della gravidanza.
PER SAPERNE DI PIÙ
https://www.izsvenezie.it/west-nile-virus-veneto-facciamo-chiarezza/